Energia, Marsiglia (FederPetroli Italia): “Nuovo Governo intervenga su politica Energetica Nazionale. Ci aspettiamo attenzione strategica su settore petrolifero. ENI adotti politica trasparente, Opec oggi è debole”
“L’Italia verte su una situazione di assenza di una Politica Energetica Nazionale e internazionale nei confronti di partner strategici. Confidiamo in un intervento immediato in materia, altrimenti sarà solo una fotocopia di Governo”. A pochi giorni dall’insediamento del nuovo Governo, guidato dall’ex Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, è questo il commento di Michele Marsiglia, Presidente di FederPetroli Italia, in merito alla nuova situazione politica. “Certamente un augurio al Presidente del Consiglio Gentiloni – ha proseguito Marsiglia – ma non vediamo un grande cambiamento di nomi e poltrone. Confidiamo in un’esperienza passata alla Farnesina e ci aspettiamo che la conoscenza del nuovo Presidente su temi come il Medio Oriente e altre location di importanza strategica per il settore petrolifero vengano curate con la massima attenzione, ma questo è tutto da vedere, presto per dare giudizi. Da quella che è una prima agenda presentata del Presidente Gentiloni non abbiamo visto nessun accenno al tema dell’Energia, ma si è parlato solo di green economy e infrastrutture”.
In tema di nomine di Stato, il Presidente di FederPetroli Italia ha detto di non ritenere questo “il momento di un cambio di poltrone in ENI, anche se voci di palazzo riportano un ricambio generale nelle partecipate di Stato. ENI in questo momento ha bisogno di una politica trasparente, un recupero delle Divisioni strategiche dell’azienda da qualche anno abbandonate e di una politica con l’Italia. ENI oggi tutto è tranne che Italia. Le aziende e le persone oggi vogliono un’ENI diversa, vogliono maggiori investimenti energetici nel nostro paese. FederPetroli Italia è pronta e disponibile a riferire al Presidente Gentiloni su ogni attività e suggerimento di intervento sull’azienda energetica di Stato, come fatto con Camera e Senato nel corso degli anni. Un Dossier è pronto già da tempo su un intervento immediato in ENI”.
La disamina di Marsiglia tocca anche gli USA, a un mese dalla vittoria delle elezioni da parte di Donald Trump: “Definisco simpaticamente Rex Tillerson come un democristiano alla Casa Bianca, non solo un uomo dell’industria petrolifera nella veste di Ceo della ExxonMobil, ma anche uomo di grandi relazioni e accordi strategici, che riesce a parlare e a dialogare trasversalmente”.
Infine, capitolo petrolio e quotazioni, a seguito del recente accordo dell’Opec sulla riduzione della produzione: “Il fronte Opec continua ad essere per noi un’incognita – ha detto ancora Marsiglia -. L’accordo raggiunto non deve ingannare. L’Opec questa volta ha avuto bisogno dei paesi non-Opec, quindi assistiamo ad un ‘mutuo soccorso’ di forze esterne all’Organizzazione. Questo ci fa vedere un Opec debole da quella che era la leadership petrolifera di una volta. Purtroppo all’interno dell’Organizzazione vi è ancora un clima di instabilità tra i diversi paesi membri e questo non fa presupporre un equilibrio di lungo periodo sui mercati petroliferi internazionali. Un prezzo del petrolio più alto contribuirebbe positivamente all’assestamento del comparto energetico internazionale, ma è troppo tempestivo cullarsi su un rialzo momentaneo delle quotazioni”, ha concluso Marsiglia.