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Intervista Report Difesa – Crisi russo-ucraina: Michele Marsiglia (Federpetroli Italia), “la fortuna dell’Italia è stata anche quella di mettere in esercizio il grande gasdotto TAP”

In queste ore il capo del Governo Mario Draghi intervenendo ai due rami del Parlamento ha spiegato che “il Governo è al lavoro per approntare tutte le misure necessarie per gestire al meglio una possibile crisi energetica”.

“Ci auguriamo che questi piani non siano necessari, ma non possiamo farci trovare impreparati – ha aggiunto-. Le misure di emergenza includono una maggiore flessibilità dei consumi di gas, sospensioni nel settore industriale, regole sui consumi di gas nel settore termoelettrico”.

Il Governo, ha aggiunto Draghi, “è al lavoro inoltre per aumentare le forniture alternative. Intendiamo incrementare il gas naturale liquefatto importato da altre rotte, come gli USA”.

Report Difesa a proposito di un rischio di mancanza di carburante e di prodotti petroliferi o di gas ha intervistato Michele Marsiglia, presidente di FederPetroli Italia

Presidente, c’è un ​rischio ipotetico o reale della una mancanza di carburante in Italia?

Se parliamo di carburante, ossia prodotto raffinato, non si presenta questo rischio. Le nostre raffinerie sono solide e tecnologicamente avanzate, in questo modo possono lavorare diversi tipi di greggio.

Sicuramente la situazione geopolitica internazionale di questi ultimi tempi, ha prodotto dei gap nell’approvvigionamento della materia prima, trovandoci in un grande mercato globale con diverse problematiche belliche e non, ma questo non ha generato feedback negativi sull’indotto di raffinazione.

Certamente grazie ai nuovi piani di sviluppo e diversificazione del Governo Draghi, potremo sfruttare più energia interna e di conseguenza non subire forti contraccolpi in circostanze di crisi internazionali.

Ci sono scorte, quanto possono durare?

Le scorte d’obbligo ci sono ed esistono anche gli stoccaggi, ma come possiamo ben apprendere dal significato, sono scorte e non sono infinite, come ogni Stato, sono disponibili per un ricorso momentaneo.

La durata dipende sempre dal fabbisogno e consumo di un Paese.

L’ottimale dovrebbe essere quello di adeguare le riserve interne di scorta, ogni cinque anni, con una revisione di capacità in rapporto all’incremento della popolazione, del tessuto industriale e di altri elementi fondamentali.

In questo modo si porterebbe la capacità di scorta in equilibrio con il Paese, non sempre questo si verifica.

È previsto l’arrivo di navi cisterna nelle prossime ore?

Se ci soffermiamo sulla crisi ucraina, in queste settimane oltre all’afflusso di gas proveniente da altri Paesi come l’Algeria, stanno approdando navi USA con carichi di Gas Naturale Liquefatto (GNL) che attraverso la portata dei rigassificatori si rende gassoso e quindi pronto ad essere immesso nelle reti nazionali di trasporto.

Altri carichi in arrivo sono tankers che normalmente approdano nei nostri porti per lo scarico di greggi e qualità diverse da altri Stati di aree medio orientali ed altre location.

Ci sono notizie positive o negative sulla questione gas?

Per il momento l’Italia è quella che si deve preoccupare di meno. Siamo fortunati a vivere in un Paese che logisticamente, oltre ad essere bacino del Mediterraneo, ha grandi potenzialità e, questo contribuisce a diversificare l’approvvigionamento.

Il problema è più visibile in Germania e Paesi europei direttamente collegati dai gasdotti con la Russia.

La nostra fortuna è stata anche quella di mettere in esercizio il grande gasdotto TAP che dal Caspio con l’arrivo in Puglia riesce a portare gas nel nostro Paese con una tratta diversa da quelle nordiche.

Non dimentichiamo però che anche anni fa, abbiamo vissuto lo stesso problema in rapporto con la Russia.

La problematica ci sarà sempre se non si delinea una chiara Strategia Energetica Nazionale che possa rendere un Paese (il nostro) per il 70% indipendente con le proprie forme di energia prodotte e disponibili.

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