“Sul Piano di razionamento illustrato dal ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani siamo alquanto stupiti. Abbiamo contribuito a stoccare gas fino a giungere al 90% di capacità, un buon risultato in pochi mesi, stretto accordi con altri paesi come l’Algeria, Congo, Angola, Mozambico, Qatar e pure dovremo impostare i termostati con qualche grado in meno. A questo punto qualcosa tra noi dell’industria petrolifera ed il Ministero della Transizione Ecologica non quadra”.
Lo dice a LaPresse Michele Marsiglia, presidente di FederPetroli Italia. “Sembra di vivere la stessa situazione di oltre 50 anni fa con Mattei e le potenze energetiche -continua – Qualcuno vuole che l’Italia soffra e, nonostante la potenzialità di una compagnia energetica come ENI, siamo comunque costretti a stringere i denti, per il freddo che verrà e per le problematiche che le aziende stanno affrontando. Situazione paradossale quella italiana che nel rovescio della medaglia sta facendo arricchire qualcuno o qualche altro fuori dall’Europa”. ECO NG01 ntl 061311 SET 22