Questa mattina il presidente di FederPetroli Italia – Michele Marsiglia ospite nella Rassegna Stampa per analizzare la delicata situazione nello Stretto di Aden e Canale di Suez.
Gli attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi dello Yemen hanno impatti sulle principali compagnie di navigazione e giganti petroliferi del mondo, dirottando di fatto il commercio globale lontano da un’arteria cruciale per i beni di consumo e le forniture energetiche. Un fenomeno che si prevede innescare ritardi e aumento dei prezzi e che crea “rischi elevatissimi e una situazione alquanto difficile nel contesto di un Medioriente complicato”. E’ l’analisi con LaPresse del presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia. “Alcuni mercati interni del greggio hanno già rialzato il costo del barile a più di 3 dollari e la situazione assicurativa e dei noli è fuori controllo.- spiega il presidente di FederPetroli Italia – Federazione Internazionale del Settore Petrolifero . La preoccupazione maggiore è sul Gas. Siamo preoccupati perché proprio in base a quanto deciso nel Cop28, l’Arabia Saudita è il principale paese in continuo conflitto con lo Yemen sotto controllo delle milizie Houthi”. “Dopo BP – aggiunge Marsiglia – anche altre Oil Companies hanno deciso di vietare il transito. Rischiamo in pochi giorni un rialzo e costi per intere filiere su scala globale. IL Mar Rosso, Suez e Bab el-Mandeb sono linee logistiche strategiche per il trasporto del petrolio, del gas e di altri beni di consumo su scala mondiale.