9 apr. (LaPresse) – “Non è una difesa del governo, ma le parole del ministro sono giuste. L’aumento di queste ultime settimane è solo da attribuire a una questione di politica internazionale”. Lo spiega a LaPresse il presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia, osservando che dietro i rincari dei carburanti ci sono “tre fattori”. Il primo è “l’aumento del prezzo del greggio. Facendo il confronto con ottobre-novembre 2023, il Brent ha preso quasi 10 punti e in queste ultime settimane oscillava tra gli 88 e i 90-91 dollari al barile. Un’impennata di poco, ma è tanto per quanto poi riguarda il costo del carburante. Il tutto “seguito alle politiche dell’Opec annunciate più di un anno fa. L’Opec tende sempre più a diminuire la produzione per far alzare i prezzi. Un prezzo ottimale per le compagnie petrolifere e gli operatori per recuperare gli investimenti fatti già prima del Covid è di 100-105 dollari al barile. Diciamo che siamo bassi”, prosegue Marsiglia. Il secondo fattore è che “qualche giorno fa è stata attaccata una raffineria russa per cui viene a mancare nel mercato già da tre giorni oltre un milione di barili al giorno. Questo milione che la Russia non dà a terzi comunque va recuperato da un’altra parte, e un milione di barili non sono pochi”. Marsiglia spiega inoltre a LaPresse che il terzo fattore è Suez: “Una nave che fa il giro per il Capo di Buona Speranza prende 2 dollari, 2 dollari e 50 centesimi in più sui costi di trasporto, che non sono pochi per ogni barile e per ogni litro di benzina”. Aggiunge che “tutto questo influisce tantissimo sul prezzo del greggio” e che “il costo delle assicurazioni è schizzato alle stelle già da mesi” anche per gli armatori che possono passare dal Mar Rosso. Infine le “accise e l’Iva, anche se sono proporzionate al costo industriale, intorno al 52-57% su benzina e diesel, c’erano anche a ottobre. Sono già state reintrodotte dal governo Meloni nel 2023” quando non furono prorogati i bonus. “Non ci sono state problematiche sul prezzo dei carburanti quando i prezzi erano un po’ più bassi a novembre, è evidente che in questo momento il prezzo del carburante è aumentato perché abbiamo un costo diverso di acquisto della materia prima”, conclude Marsiglia.