“E’ stato doveroso attendere e non commentare la tempesta che si è abbattuta sui mercati internazionali durante il secondo semestre 2008” questo quanto afferma il Presidente della FederPetroli Italia– Michele Marsiglia. Continua Marsiglia: “Il 2009 si è aperto con una scia trascinata da una crisi finanziaria internazionale che ha coinvolto in particolar modo il prezzo dei prodotti petroliferi direttamente dalla procedure di estrazione del greggio. Come tutti, anche noi, attori principali del settore dell’Oil & Gas non avremmo immaginato che una nuova era di crollo economico poteva ripercuotersi sul mondo intero. Secondo fonti monitorate da un Osservatorio che FederPetroli Italia aveva fatto nascere a Giugno 2008, le nostre stime evidenziano che il prezzo del greggio nei prossimi mesi tornerà a salire fino a raggiungere una quota di 75/85 dollari a barile, break-even point per una giusta collocazione sul mercato del greggio. E’ da considerare che nonostante la perdita di circa 70/75 dollari a barile dalle quotazioni del Brent datato Maggio 2008, le aziende del settore hanno potuto diversificare i loro Asset su Merger & Acquisition che hanno portato l’industria petrolifera a mantenere inalterati alcuni fattori fondamentali di mercato nonché la scelta di grosse major petrolifere di investire nelle esplorazioni di nuovi giacimenti in America latina. La massiccia perdita delle lavorazioni da parte delle raffinerie italiane ed europee ha costretto a diversificare le politiche energetiche ed utilizzare risorse strategiche aziendali per far fronte a perdite di prodotto raffinato venduto. Dai dati emerge che compagnie petrolifere di medie dimensioni hanno potuto in questo arco temporale dare più attenzione alle reti di distribuzioni attraverso il focalizzarsi su punti vendita di distribuzione carburante per largo consumo. Imminente e fondamentale sarà nelle prossime settimane una decisione dei Paesi esportatori di Petrolio capeggiata dall’OPEC, su ulteriori strategie di taglio alla produzione per riportare sul mercato un trend che possa gradualmente, nei mesi, arrivare a raggiungere un prezzo del greggio alle quotazione di 75 dollari a barile, importante fattore la situazione bellica in Medio Oriente, flocation primaria di approvvigionamento di diverse qualità di greggio. Il Presidente della FederPetroli Italia – Marsiglia conclude “sarebbe una situazione non più sostenibile con conseguenze catastrofiche, un prezzo del petrolio a 43$/barile, basterebbe fare semplici calcoli per rendersi conto che non si potrebbero far coincidere dei ritorni sull’economicità delle aziende di settore, dimostrazione è, anche lo stabile prezzo del petrolio americano WTI in chiusura ieri a NY 43$ a barile, prezzo che in questi ultimi mesi ha oscillato di pochi dollari in domanda ed offerta, tranne nella giornata di particolare contrattazione avvenuta nel mese di dicembre con un rialzo in una sola giornata di oltre 18 $ a barile, per poi riassettarsi sulle quotazioni che ancor oggi vi sono sui mercati internazionali. Continueremo a monitorare sia la fase di upstream che dowstream del nostro settore per meglio individuare le migliori fasi di intervento strategico”. Questo quanto affermato dal Presidente della FederPetroli Italia – Michele Marsiglia.
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Roma, 23-01-2009
Previsioni sulla Politica Energetica del 2009